SCACCO MATTO SALERNO

Scacco Matto Salerno è una cooperativa sociale costituita lo scorso 18/07/2022 grazie alla determinazione di Domenico, Giovanni e Michele che hanno dato vita a una nuova realtà nella provincia di Salerno.

Realtà che sposa e ricalca i fondamenti del Modello Scacco Matto ideato dal Dottor Wladimir Fezza.

Secondo questo modello, Scacco Matto si pone come obiettivo quello di portare una visione innovativa nel campo della salute mentale, con lo scopo di dimostrare che qualsiasi persona con un disturbo psichico ha un potenziale da scoprire e utilizzare sia nel mondo sociale che in quello lavorativo alla pari di qualsiasi altro individuo.

Un progetto interamente rivolto a tutte quelle persone che vivono un disagio legato alla salute mentale, che stanno affrontando o hanno affrontato un percorso psichiatrico.

I percorsi di cura psichiatrica non sono uguali per tutti. Molto spesso, durante questi percorsi, può capitare che le persone inizino lentamente a perdere le proprie autonomie. Iniziano a sentirsi isolate, a non andare più a lavoro, fino anche, nei casi più gravi, a non riuscire più ad uscire di casa, o a lavarsi, e quindi a prendersi cura di se.

E di solito non c’è nessuno che si occupi o si preoccupi di questi aspetti, perché spesso con i dipartimenti e i servizi di salute mentale i corsi o i momenti di interazione dedicati a chi sta attraversando un periodo di questo tipo, pur essendo presenti, non sono continui e continuativi nel tempo. E quindi tutta questa parte viene, involontariamente, delegata alle famiglie che spesso si ritrovano con non poca difficoltà a gestire tutto.

Scacco Matto Salerno vuole essere di supporto a tutte le persone che stanno affrontando un percorso psichiatrico, aiutandoli a recuperare le proprie autonomie, attraverso il supporto tra pari, ossia persone che hanno loro stessi avuto un percorso simile, ma che sono riuscite a trovare gli stimoli per superare i momenti più bui.

Quest’ultimi vengono definiti anche Esperto di Supporto fra Pari (ESP) ossia utenti esperti, che dopo un percorso di formazione, possono diventare un modello da seguire per le persone che sono più in difficoltà.

Si tratta nello specifico di persone che, pur avendo attraversato un disagio psichico, sono ad un buon punto nel loro percorso di cura e riappropriazione di un’identità, consapevolezza ed empowerment, convivendo sempre con la propria sintomatologia e le proprie fragilità.

Attraverso un corso di formazione professionale in continuo aggiornamento, questi trasformano il vissuto personale di malattia e guarigione in una risorsa nella relazione d’aiuto, migliorando le competenze e prevenendo eventuali fenomeni di burn-out.

L’ESP, lavora in equipe con i professionisti della salute mentale come psichiatri, psicologi, infermieri, riabilitatori psichiatrici, educatori, assistenti sociali che hanno in carico l’utente, svolgendo un importante ruolo di mediazione e aiutando il paziente ad usufruire con fiducia delle opportunità di cura e a comunicare con sincerità i proprio reali bisogni ai medici. Cosa spesso molto difficile a causa delle barriere del ruolo. Tramite il rapporto paritario che lega il facilitatore al facilitato, si crea un ottimo legame di fiducia che semplifica l’individuazione dei bisogni dell’utente e permette il sostegno quotidiano ed informale nei momenti di crisi. I Facilitatori Sociali sono poi un esempio vivente per l’Utente: testimoniano che è possibile guarire e quanto sia importante auto-determinarsi e riappropriarsi del proprio percorso di vita.

Il progetto Sacco Matto Salerno, è già in via di sviluppo, nonostante la recente costituzione della società.

Prevedrà in sintesi tre tipologie di interventi:

-domiciliari, ovvero che il professionista o l’utente esperto vada a casa della persona che ne fa richiesta, ed insieme si avvia un progetto che lo porti ad una vera a propria riabilitazione dal punto di vista psicosociale.

-interventi diurni, con la creazione di uno spazio fisico dove le persone possono ritrovarsi e quindi socializzare, ed organizzare varie attività insieme che riguardano il quotidiano come ad esempio andare a fare la spesa, uscire per una passeggiata, andare a pagare delle bollette, tutte attività di vita quotidiana che in alcuni casi queste persone da sole non farebbero.

-e poi residenziali, per le persone che vogliano riprendere del tutto le loro abilità nel prendersi cura di sé stessi e degli ambienti, con la creazione di gruppi appartamento ma sempre con la supervisione degli utenti esperti.

I progetti di residenzialità saranno a loro volta di tre tipi, a bassa, media ed alta intensità, nell’ottica di poter lavorare anche al cosiddetto “dopo di noi”.

Il Modello Scacco Matto in sintesi si basa sul concetto di Recovery.

L’idea alla base del Recovery fa riferimento ad un percorso personale che consenta al paziente di condurre una vita soddisfacente sia sotto l’aspetto dell’autorealizzazione personale sia nella possibilità di acquisire un ruolo sociale nel proprio contesto relazionale e comunitario.

L’essenza del Recovery è fondamentalmente abbandonare la condizione immutabile di paziente psichiatrico, riappropriandosi della normalità della persona, di cittadino o di altri status consoni. La ripresa punterà a stabilire un nuovo senso d’integrità, comprensiva dell’aspirazione di vivere, lavorare, amare e, non ultimo alla vita sociale.

Difatti, è prevista anche la  parte di aiuto e reinserimento nei contesti lavorativi, e all’interno di Scacco Matto, con la possibilità di diventare ESP, e all’esterno, con la rete di aziende che pian piano abbiamo idea di integrare e collaborare sul territorio.